Nella Belle Époque veniva guarnito con forcine e pettini in corno. Oppure in versione tempestata di brillanti a forma di anemoni e insetti come nella collezione Art Nouveau di Lalique.
Non c'è una diva che non l'abbia sfoggiato in qualche film o sul red carpet. Ritorna in grande stile lo chignon.
«Lo chignon è facile da fare, basta solo inumidire i capelli prima di attorcigliarli e puntarli con le forcine», dice Zeno Sorini del Gabrio Staff Olimpo di Firenze. «Per la sera può essere più elaborato. Per un maggior volume si possono anche usare delle trecce finte, oppure dei posticci tono su tono, che esaltano la forma a cipolla o a conchiglia. L'effetto da raggiungere è quella di una proiezione dello chignon all'indietro, eccessivo, ma di grande fascino. Oppure su una parte della chioma si realizzano piccole treccine, che scendono lungo il viso e possono anche coprire le orecchie a "sventola", mentre le altre ciocche si raccolgono a chignon. Il risultato è migliore quando il capello non è stato appena lavato». Lo chignon esalta i lineamenti, evidenzia il trucco, accompagna bene ogni abito e si adatta ad ogni situazione, giorno compreso. «Bisogna però tenere presente che dopo un'ora perde di leggerezza», dice Paolo Di Pofi, direttore artistico Wella International e Hairdreams. «Per chi ha i capelli medio-lunghi, l'alternativa può essere la coda da cavallo. E non pensate che sia troppo da bambina: anzi, è indicata anche per le signore, tirando i capelli i lineamenti si distendono e il viso appare più fresco».
A Parigi, città che detta le tendenze, hanno inventato dei bar per farsi una crocchia veloce in soli otto minuti. I modelli più richiesti? Al Bar à Chignon di Marianne Gray in rue Saint André des Arts 52, nell'animato Quartiere latino, lo fanno basso per il giorno, rialzato e fissato con la lacca per la sera. Chignon anche per il giorno del matrimonio: i saloni Marc Joubert offrono il servizio "Chignon & Attaches" a domicilio a partire da 300 euro, se invece si va in salone si spendono 120 euro.