martedì 13 settembre 2011

Cappelleria D'Alò

Vi voglio raccontare di un’esperienza bellissima che mi è capitata!
Al mio rientro dal Salento, ho deciso di andare a trovare una mia amica di università che abita in provincia di Bari e ,precisamente, a Gravina in Puglia.


All’entrata del paese sbagllio strada e la mia amica mi consiglia di parcheggiare la macchina ed aspettarla; mi verrà lei in contro e guiderà verso casa sua!


Parcheggiamo la macchina in un viale alberato ricco di fontane, panchine ed ombra e nell’attesa decido di dare un’occhiata alle vetrine dei negozi aperti lungo la via.. tappa obbligatoria !
Senza accorgermene mi ritrovo in una piazzetta. La mia attenzione viene subito calamitata da un piccolo gruppo di giovani fermi davanti la vetrina di un negozio.


Hanno in mano delle shopping bag marroni con una scritta “Cappelleria D’Alò”.
Possibile, mi chiedo; una cappelleria? È difficile sentir nominare questo nome perfino nei grandi centri!
(poi , si sa, noi fashion victim, quando sentiamo certi nomi, siam sempre incuriosite!!!)


Stupita, mi avvicino! Alzo gli occhi e stampigliato sulla vetrina d’ingresso leggo due scritte : “ Cappelleria” e “ D’ Alò” e una vetrina in legno … tutto richiamava un’atmosfera da “Passage “ in stile anni 40. Impossibile non entrarvi!
Dimenticandomi di chi era li nelle vicinanze ad attendermi, salgo gli scalini dell’entrata e mi ritrovo circondata da scaffali e vetrinette in legno di noce con ben allineate pile di cappelli di varia foggia e colore.


Sembrava che il tempo si fosse fermato agli anni 30/40. Pareti in tufo, pietra locale, volte a botte, banconi chiusi in legno, lampadari a piattino azzurri collegati all’elettricità tramite fili a treccina e isolanti in porcellana; sgabelli in legno per accomodarsi, foto in bianco e nero e antiche pubblicità della ditta “Borsalino”.


Ad accogliermi un signore dall’aspetto giovanile che con occhi sorridenti e con orgoglio (noto) mi racconta che il negozio è stato fondato dal nonno nel 1905 e ora la terza generazione della famiglia, tenacemente continua l’attività in questo piccolo centro , più per amore che per lucro.


Estasiata chiedo di provare qualche cappello esposto … ho scoperto tante storie!
Si,perché il sig. Giuseppe, uno dei due proprietari, per ogni creatura mi spiegava, non solo il modo di indossarla; ma anche alcuni espedienti per la realizzazione e aneddoti su nomi e origini.
Qualcosa di fantastico, se siete da quelle parti vi consiglio di farci un giro!