mercoledì 31 agosto 2011

VINTAGE (purchè) D’AUTORE

Sempre più il Vintage ha acquisito un ruolo indiscusso nello stile contemporaneo.
Che cosa significa? Il vintage è l’arte di abbinare in modo originale e attuale capi o accessori datati.
In inglese la parola nasce nel mondo del vino e designa l’anno di raccolta dell’uva. Superati i confini british, la parola ha assunto un nuovo significato nel vocabolario della moda contemporanea. Vintage è tutto ciò che è datato, e tutto ciò che testimonia lo stile di un’epoca, dalla moda al design, fino agli oggetti di uso quotidiano (ad esempio si parla di auto vintage, gioielli vintage, abiti vintage e così via).
Il vintage ha un’anima, evoca un periodo lontano passato, generalmente un’epoca in cui le persone amavano le cose ben fatte, gli abiti cuciti a mano, le rifiniture ben curate. Come tale è un punto di vista personale su stessi e sulla moda del momento.


Proporre un capo vintage può essere un modo per introdurre un elemento affascinante, di affermazione della personalità rispetto all’omologazione o alla prevedibilità delle vetrine all’ultima moda. Quella vintage è una moda che resiste alla globalizzazione di Zara-H&M-Gucci e che negli ultimi anni ha conquistato tutti: fashionisti , star (a partire dalla celebre mise di Julia Roberts che alla notte degli Oscar ha sfoggiato un meraviglioso Valentino d’annata).


Attenzione. Quello dell’usato è un mondo che può nascondere insidie e falsi pezzi unici. Bisogna farsi furbi, ricordando di controllare con attenzione sempre lo stato di conservazione dei singoli pezzi. Un orlo scucito o un bottone mancante possono essere riparati, ma una macchia di rossetto su una camicia in pizzo difficilmente potrà andare via. E poi è bene tenere a mente le caratteristiche stilistiche di ogni decennio e il modo in cui si adattano alle differenti morfologie del corpo.



Quando un capo si può chiamare vintage?

Generalmente per essere vintage non basta che un capo appartenga alla stagione precedente e che non sia più in vendita nei negozi. Sono vintage i capi di abbigliamento e gli accessori che sono stati fabbricati tra gli anni ’20 e gli anni ’80. Prima, si parla sono di abiti d’epoca e difficilmente riadattabili alle nostre silhouette e soprattutto alle esigenze del vestire contemporaneo (basta pensare ai pesanti cappotti in velluto dell’epoca di Poiret di inizio secolo, o alle sottogonne in crinolina). Consigliamo in tal caso di limitarsi a valutare singoli accessori o dettagli, ricordandosi che vanno maneggiati con cura. A partire dagli anni ‘80 invece si entra nell’epoca della moda contemporanea. Naturalmente nessuno vieta di considerare vintage un tubino-bustier di Donna Karan, le T-shirt a strisce firmate Helmut Lang negli anni 90: alcuni capi entrano così velocemente nella storia della moda che accedono più rapidamente allo status di vintage. Un’altra eccezione è costituita dalle borse super-griffate che sono diventate dei must-have della stagione. Dalla borsa Muse di Yves Saint Laurent, alla Lady Dior alla Alma di Vuitton: anche se hanno solo due o tre anni questi oggetti sono comunque degli investimenti e difficilmente si rimpiangerà di avere speso soldi per acquistarle.